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Non ricordo come si chiamava il mio maestro delle Elementari, ricordo solo che era un sadico, gli piaceva farci paura e torturarci con le sue punizioni fisiche e psicologiche. Andare a scuola non mi piaceva affatto, ero costretto ad una disciplina asfissiante, a ripetere a pappagallo numeri, date e nomi di città. I miei compagni erano più terrorizzati di me. Ma perché oggi mi ritrovo a ricordare queste cose così lontane nel tempo. Non so darmi nessuna risposta, si tratta di meccanismi strani, di libere associazioni mi ha spiegato mia figlia Claudia a cui invece piace tanto studiare. Si sta laureando in psicologia, forse ha avuto insegnanti migliori di me.