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Sono arrivato in Italia più di quindici anni fa. Ho cominciato a lavorare nelle campagne di un paesino sperduto nel centro Italia, dove sono stato accolto prima con diffidenza e poi bene, diventando uno del posto. Ho imparato a parlare come i paesani, in italiano ho pensato ed in effetti li in quel paese mi capivano tutti. Poi c’è stata la crisi economica ed il lavoro nelle campagne ha cominciato a scarseggiare. Tra spese varie ed affitto non riuscivo a mettere più i soldi da parte, a mandare ogni mese una piccola cifra ai miei cari lontani, che contano molto sul mio aiuto. Così ho deciso di andare in una grande città. Li alcuni amici compaesani, mi hanno detto che è più facile trovare e fare diversi lavori. Adesso qui in questa città quando parlo non mi capisce nessuno, alcuni sorridono, altri mi chiedono di ripetere quello che ho detto. Pensavo di aver imparato l’italiano, invece parlo in un dialetto che, qui in città, è per tutti incomprensibile.