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Domani entro in fabbrica. Dopo tanti lavori precari e retribuiti male finalmente un’occupazione stabile, con ferie, tredicesima, contributi pagati e stipendio tutti i ventisette di ogni mese. La mia fabbrica produce macchine e sistemi di automazione per varie catene produttive di altre aziende nel mondo. Siamo leader mondiali in questo settore per cui, nonostante le varie crisi economiche ricorrenti, la mia azienda riesce sempre a cavarsela. Ho brindato con mio papà e mia mamma, operai anch’essi ormai in pensione. Poi sono uscita con gli amici e le amiche a godermi quest’ultimo giorno di libertà. Domani alle sette devo essere in fabbrica, prima dal capo del personale ed alle otto devo timbrare per la prima volta il cartellino. Rientrando a casa ho incrociato Silvio, lui lavora già da alcuni anni nella stessa fabbrica dove lavorerò io. «Sei contenta»? Mi ha chiesto, «Si», ho risposto». «Non sai che inferno ti aspetta», ha detto andando via moggio sulle sue gambe.